Neurochirurgo a Napoli Claudio Schonauer | Il Mattino – 03/2011 – Un solo forellino per operare il cervello – Neurochirurgo Dott. Claudio Schonauer
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Neurochirurgo Dottor Claudio Schonauer tumore vertebrale

Il Mattino – 03/2011

 

Il Mattino un solo forellino per operare il cervello dottor Claudio Schonauer

UN SOLO FORELLINO PER OPERARE IL CERVELLO

Idrocefalie e cisti e tumori intraventricolari tra le patologie trattate
E’ dai primi anni novanta che esiste la neuroendoscopia, la cui applicazione è stata resa possibile grazie alle nuove tecnologie ed alla videominiaturizzazione che hanno permesso la costruzione di endoscopi sufficientemente piccoli e di buona qualità da consentirne l’ uso anche nel cervello.
In cosa consiste realmente questa metodica? << In pratica grazie ad un solo foro di accesso cranico si penetra nelle cavità naturalmente presenti nel nostro cervello, chiamate ventricolari – risponde Claudio Schonauer, dirigente medico neurochirurgo presso l’ unità operativa di neurochirurgia dell’ ospedale Santa Maria delle Grazie di Pozzuoli, diretta da Luciano Guarnieri -; con un’ ottica di 5 mm e tramite dei canali operativi è possibile usare pinze, forbici, coagulare arterie e gonfiare dei micro palloncini. Queste tecniche consentono di trattare a “cranio chiuso” in modo mininvasivo patologie come idrocefalo (eccesso di liquor nei ventricoli), cisti intracraniche e alcuni tumori intraventricolari, con un netto abbattimento dei tempi operatori, invasività e di conseguenza del tempo di degenza >>.
L’ incidenza dell’ idrocefalo è di 1 nuovo caso ogni 3000 nati a cui si devono aggiungere le idrocefalie secondarie a tumori, a traumi e alle infezioni; oggi il prerequisito per un intervento in endoscopia è che la malattia di cui si soffre abbia generato una dilatazione dei ventricoli perché è in quella cavità che lavorerà l’ endoscopio. Ma quanti sono i casi trattati e cosa comporta questo tipo di operazioni? << Ho trattato circa 50 casi puramente endoscopici in differenti ospedali campani e la maggior parte di idrocefalo, rimuovendo spesso le fastidiose “valvole” che venivano routinariamente impiantate – afferma Schonauer – per scaricare liquor dai ventricoli cerebrali peritoneo addominale: grazie all’ endoscopia questi pazienti possono dire addio alla loro dipendenza da questo tipo di protesi spesso gravati da alta incidenza di complicanze. Sono stati trattati in forma definitiva anche veri e propri tumori cerebrali, come le cisti colloidi del III ventricolo asportate per via endoscopica con successo, laddove l’ intervento tradizionale sebbene ancora tecnicamente valido è gravato da maggior invasività e morbilità . L’ ultimo paziente da noi trattato con questo tipo di patologia è tornato a casa definitivamente guarito dopo soli 5 giorni dall’ intervento e deambulava già il giorno dopo.

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